Sconto in fattura? Facciamo chiarezza!

Il comma 1 art.2 del D.L. 11/2023 (Decreto Cessioni) ha introdotto, a decorrere dal 17 febbraio 2023, un divieto all’esercizio delle opzioni per la fruizione con modalità alternative alla detrazione (sconto in fattura o cessione del credito corrispondente alle detrazioni) per diversi interventi, tra cui gli interventi di efficienza energetica e recupero del patrimonio edilizio.

Il D.L. 212/2023 ed il D.L. 39/2024 hanno sostanzialmente confermato quanto sopra e bloccato definitivamente lo sconto in fattura anche per gli interventi di rimozione delle barriere architettoniche.

Per l’anno in corso 2025, gli interventi di efficienza energetica e recupero del patrimonio edilizio (Ecobonus e Bonus Casa) potranno godere della detrazione fiscale fino al 50%.

Il Bonus Casa prevede una detrazione fino a un massimo di spesa di 96mila euro per immobili ad uso abitativo (sia per singole abitazioni, sia per condomini), da suddividere in dieci rate annuali di pari importo.

L’Econonus prevede una detrazione fino a un massimo di spesa di 120mila euro per tutti gli immobili riscaldati (uso abitativo e non) da suddividere in dieci rate annuali di pari importo.

La detrazione applicata è del 50% solo per le abitazioni principali, mentre per tutti gli altri immobili applicata è del 36%. Le aliquote continueranno a scendere, e nel 2026 saranno al 36% per la prima casa e al 30% per gli altri immobili.

I bonus edilizi 2025 presentano un’ulteriore limitazione, ossia un tetto massimo per le spese detraibili complessive annuali (che comprendono quindi tutte le spese detraibili durante l’anno, spese sanitarie escluse).

La spesa detraibile verrà calcolata in base a due variabili: il reddito complessivo dichiarato dal contribuente e la sua situazione familiare.

Per i contribuenti con redditi inferiori ai 75mila euro il decreto non prevede ulteriori limitazioni, se non quelle di spesa massima detraibile per tipologia di bonus (es. 96mila per Bonus Casa, 120mila per Ecobonus).

Chi ha un reddito tra i 75mila e i 100mila euro potrà portare in detrazione fino a un massimo di 14mila euro, mentre chi ha un reddito oltre i 100mila, potrà detrarre fino a 8mila euro.

A questi valori dovrà essere applicato lo specifico coefficiente familiare basato sulla presenza e quantità di figli, che restituisce quindi un valore ad personam pari all’importo massimo delle spese detraibili (e non delle detrazioni)!

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